La certificazione delle competenze dei 5 profili manageriali più richiesti dal mercato
Transizione ecologica, digitale, demografica. E ancora pandemia, guerra, caro energia: fattori che stanno modificando radicalmente il mondo del lavoro, dando vita a nuove professioni e a un nuovo modo di fare impresa.
Cambiamenti così radicali necessitano di persone che sappiano reagire alle sfide e che riescano a contraddistinguersi nel competitivo mercato del lavoro. Ma a volte possedere le giuste competenze non è sufficiente. Per garantire lo sviluppo di un’impresa sostenibile, inclusiva e innovativa è importante che le competenze vengano valorizzate, riconosciute, certificate.
Hard skills e soft skills
La certificazione delle competenze è uno strumento utile per misurare e asseverare il bagaglio conoscitivo di ciascuno: parliamo di un bollino di qualità che accerta il possesso sia delle competenze tecniche, le hard skills, sia delle soft skills, ovvero le abilità e le caratteristiche personali. Si stima, infatti, che entro il 2030, secondo un’analisi commissionata da DeakinCo a Deloitte Access Economics, le occupazioni ad altro tasso di competenze trasversali, che vanno oltre quindi l’ambito tecnico, rappresenteranno persino i due terzi di tutti i posti di lavoro.
La certificazione delle competenze, dunque, non è un “pezzo di carta” da aggiungere al curriculum ma è l’esito di un processo valutativo imparziale, che è molto diffuso all’estero e ora anche in Italia.
Certificarsi non è semplice, richiede tempo, determinazione, un’ambizione di crescita professionale, una capacità di leggere i trend del mercato e, non da ultimo, anche un piccolo investimento su sé stessi.
Il valore aggiunto della certificazione del profilo manageriale è grande per tutti quei manager che, oggi, desiderano far decollare la loro carriera e diventare protagonisti all’interno di un tessuto aziendale nuovo e in continua evoluzione.
Certificare le competenze manageriali è un add-on che può rivelarsi utile per essere sempre aggiornati sui temi d’attualità richiesti per il proprio lavoro, per avere maggiore visibilità e per essere più credibili agli occhi delle aziende.
Cosa prevede il nostro percorso di certificazione
Chi aspira a un ruolo manageriale, deve prima saper riconoscere le abilità che già possiede in modo da poterle migliorare. Noi di Federmanager non solo offriamo percorsi formativi di elevato contenuto manageriale che favoriscono un aggiornamento costante delle competenze, ma abbiamo anche lanciato un percorso ad hoc di certificazione di quelle competenze che compie un ulteriore passo rispetto alla mera formazione: il percorso si chiama BeManager e, oltre a valutare le competenze dei nostri manager, è in grado di attestarle attraverso un assessment preliminare e di certificarle grazie a valutatori esperti e che possiedono una reale conoscenza delle esigenze del sistema impresa.
BeManager nasce dalla collaborazione di attori rilevanti dal punto di vista certificativo e formativo. RINA Services, soggetto terzo e indipendente che garantisce elevati standard qualitativi in termini di certificazione a livello nazionale e internazionale. Federmanager Academy, la nostra management school che da oltre 10 anni sviluppa percorsi formativi ad hoc per i profili manageriali più richiesti dal mercato. Infine Accredia, l’ente che garantisce i percorsi di certificazione, che nel 2020 ha messo il suo bollino di accreditamento sul disciplinare che regola i piani di certificazione.
Il manager del futuro
Ma quali sono le professioni manageriali del futuro? Sappiamo che dal 2017 ad oggi, circa 1.000 manager hanno intrapreso il nostro percorso di certificazione delle competenze, scegliendo la figura più affine alle proprie esperienze professionali tra una rosa di 5 profili che abbiamo scelto in base all’andamento del mercato e alla specifica richiesta da parte delle aziende:
- Manager per la Sostenibilità: il professionista che assicura la definizione e la gestione di politiche di impresa per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, favorendo la crescita economica e finanziaria e lo sviluppo durevole dell’impresa orientando le scelte aziendali verso le tematiche ESG (Environmental, Social, Governance);
- Innovation manager: il professionista che assicura la gestione delle attività di un’impresa inerenti processi di innovazione del business e che stimola la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation;
- Export manager e manager per l’Internazionalizzazione: il professionista che ha la responsabilità di sviluppare il mercato estero (Export manager) o la presenza più complessiva dell’organizzazione in Paesi esteri (manager per l’Internazionalizzazione);
- Temporary manager: il professionista al quale viene affidata la gestione di un’impresa, di una sua parte o di progetti definiti nei loro obiettivi in termini di quantità, qualità, costi, ecc.;
- Manager di Rete: il professionista che ha la responsabilità di guidare e coordinare una rete di imprese identificando le scelte strategiche più efficaci per far crescere la rete come gruppo di attori focalizzati su un business comune.
Iscriviti ora a Bemanager (essere iscritto a Federmanager conviene, infatti avrai uno sconto sulla tariffa del percorso di certificazione)